giovedì 1 ottobre 2009

ritagli.

e così trovo sta vecchia macchina fotografica usa e getta dimenticata sul fondo del cassetto.
è sbiadita e c'è pure incollato un orsetto di gomma di un'altra era. tipo che mi sa che me l'aveva dato un mio compagno delle medie, ti vuoi mettere con me, si no, forse.
fatto sta che la porto a sviluppare il giorno che porto anche la rollei 35 a sistemare, quindi di lei me ne scordo subito ancora, tutta concentrata sulla mia preziosa e capricciosa nuova fiamma.
poi succede che parto, vado dove devo andare e accadono le cose a cui mi tocca pensare fino a quando tutto ad un tratto, mi chiama il bottegaio delle fotografie, e mi dice che ci sono le stampe e il flash della rollei da ritirare. quindi anche li, butto tutto in borsa e me ne vado con in mano il flash che gode della mia completa attenzione finché viene sera e sono in piazza della vetra, quando sto ribaltando la borsa per cercare un foglietto e scrivere il numero di telefono di un tipo e l'unico pezzo di carta che mi ritrovo in mano è la busta delle foto e così accade.

svengo.
non cado a terra perché poi qualcuno potrebbe toccarmi per rialzarmi, svengo all'interno di me.
mi accascio dentro.
perdo i sensi in piedi, sorridendo e continuando a parlare.

che anno è.
como, la vera, un concerto, quei capelli un po' così.
che giorno è.
venezia, la letizia, dalì, quel vestire un po' così.
è questo il tempo di vivere per me.
como, faina, un bacio, quando ancora potevo tirarlo in un angolo buio, come questa foto, dove si vedono solo due sorridi. il bianco degli occhi no, perché erano chiusi.

e poi tutta questa gente, questi posti, queste me che non ho più rivisto.

tagli. tagli forti.
la rollei oggi tace.