mercoledì 27 gennaio 2010

cartoline, libri e vinili sono piastrelle.

compro un lilium anche se so che per portartelo mi gelerò le mani.
non le ho tirate fuori dalle tasche nemmeno per salutare lei che partiva, in treno, mentre ora sono qui con il palmo aperto sotto un bocciolo che ciondola per paura che si stacchi.
tiro su col naso un attimo prima di citofonarti.
poi saranno sorrisi e coriandoli, ciotole piene e cellule in rimescolamento.

sono tornata.
che sciocca ero, pensare che bastasse sguazzare l'atlantico per dimenticare tutto.


venerdì 22 gennaio 2010

come se tutto fosse permesso.

cos'e' forse questo?
il richiamo della carta vetrata?

che mi manchi la vita che ci sta dietro azzannando i polpacci?
o il freddo che taglia la faccia e le parole?

fette di torta e cioccolata calda, velluto e caminetto acceso, ma non corrompi l'essenza bastarda della mia vera natura.

mi piacerebbe finire tutto bene come e' cominciato.

che almeno non mettano titoli del cazzo, il giorno dopo, quei fottuti bastardi.