mercoledì 10 febbraio 2010

anecumene cardiaco.

e tu mi dici, è un film triste, non ci andare.
e io ci vado e poi ti scrivo che è il film più triste dei film tristi.
ma tutta la vita un fellini in bianco e nero piuttosto che un avatar in 3D.

e ti scrivo che comunque, alla fine, la mia dolce vita sei tu.



il termine indica le terre emerse che, per le loro caratteristiche fisiche o climatiche, non sono adatte all'insediamento umano.



venerdì 5 febbraio 2010

intensità offese.

domani i miei vestiti saranno di nuovo puliti, stirati, addormentati composti nell'armadio.
i capelli imbavagliati, la pelle zittita.
torneremo a sapere di sapone e buone maniere.
proibirsi a vicenda.

e verrò a tavola con te sorridendo a occhi bassi, a labbra chiuse. sembrerò solo un po' stanca e tu non ti preoccuperai.

smalto rosso che accarezza distratto lo stelo del bicchiere.
smalto rosso che schiaccia le briciole di pane sulla tovaglia.
smalto rosso che non ti graffia più la schiena.



ho lavato i denti fino a farmi male, sentire il sapore salato tra la menta.






lunedì 1 febbraio 2010

nidi.

molto presto.

le case che è bello immaginare, arredate in modo assurdo.
io che porto una scatola di libri, tu i jeans di ricambio.
tu le bottiglie di scorta, io una coperta abbastanza spessa da tenerci caldi.
o da sdraiare sul pavimento, anche se mi pizzica la schiena.
lo spazio per la cuccia, che tu hai capito culla. e io ho sorriso e non ho ripetuto cuccia.

siamo genitori di bambini che non esistono, che amiamo così tanto da non farli nascere.
i figli che lasciamo in forma astratta per proteggerli dal mondo.
e farli crescere a seconda del nostro umore, o delle scarpe in vetrina che compriamo virtualmente.

tu vuoi una femmina, che assomigli a me.
io vorrei un maschio, cucciolo d'uomo.

che poi finiamo sempre in posti dove non c'è spazio per il passeggino.
e mi fotografi un seno verginale all'oscuro di tutto.

ma so che quando facciamo l'amore, anche tu ci pensi.



forse sto impazzendo.