lunedì 10 gennaio 2011

quando ancora mi abbeveravi.

e poi le tue parole si sono rarefatte, era come se mi avessi scritto da più lontano, come se ti fossi già alzato in piedi dalla scrivania mentre la penna finiva le frasi.
avevo lenti di ingrandimento appese ovunque, le mie dita erano pinze, avevo cambiato le mie funzioni vitali come un animale evoluto in fretta per sopravvivere al disastro.
non serviva più che ascoltassi, non serviva più il gusto, dovevo cercarti fuori dalle leggi di questo mondo, fuori dalla geometria euclidea, lontano dalla decodificazione letteraria.
capivo ciò che mi dicevi (o meglio pensavo di capire).
eri sempre un'esperienza bellissima e valevi ogni sforzo e ogni costo.
la tua stilografica che arava le pagine, i mondi che germogliavano.
le mie pupille erano nere per l'inchiostro che bevevano.