che ora vorrei farvi più male possibile e comunque non sarebbe mai abbastanza.
perché gli specchi sono distorti e gli specchi sono dentro, non c'è obiettività, non ci sono parole di conforto, di confronto, non ci sono contatti e non mi ha colpito nemmeno quando sei scoppiato a piangermi davanti anche tu, e hai urlato per la disperazione, per la frustrazione e ti sei aggrappato ai miei capelli alle mie guance mi hai storpiato per aggrapparti a me per cercarmi e piangevi come un adulto, eri straziante ma non è servito a niente, e se vuoi di là su quella scrivania c'è un foglio per i reclami, complilalo in tutte le sue parti quando ti sarai calmato e fammelo ingoiare, odiami, disprezzami, archiviami anche tu, sposati con una commessa, una cubista per trofeo, la tua maestra delle elementari che ti dica ancora bravo sei bravo.
voglio dimenticarvi tutti, tutti senza eccezioni.
e forse dovrei rivoltare gli occhi indietro e lasciarvi il bianco delle orbite per specchiarvi, che forse vi farà meno paura, vi piacerà di più del mio sguardo di adesso.
ma non mi va di compiacervi, voglio stare male e dare fastidio, se stare male e dare fastidio vuol dire essere me stessa, non posso più tradirmi, ritoccarmi, salvare le apparenze equivale a fottere se stessi.
perché anche tu ti senti un mostro e se mi dici no è ancora peggio perché significa che nemmeno ne hai coscienza.
mi fai schifo.
dio se mi fai schifo.