e così ho visto ultimo tango a parigi e mi sembrava la versione per l'infanzia del nostro ultimo giro di valzer a new york.
ci siamo spaccati che in più parti non era possibile, come il mio vizio di frantumare il guscio dell'uovo fino a quando diventa polvere e mia mamma me lo porta via -che va che casino hai fatto.
non ho più una faccia, una dimensione.
cerco lavoro non sapendo esattamente cosa offro io.
tipo che potrei mettermi a tirare tutti i bignè all'improvviso.
o dare tutti i soldi della cassa come resto a chi mi paga un caffè.
sarebbe divertente.
avrei qualcosa da raccontarvi, alla sera.
è che tutto va bene finché qualche pensiero non si appoggia sull'interruttore della luce.
e lì c'è il black-out, c'è il buio improvviso. c'è un po' d'ansia, un po' di mostri, un po' di te.
e hai voglia a prendere la torcia dei respiri calmi e profondi.
milano, via vincenzo monti, il tacco nella rotaia del tram, il tram che arriva.
e se non mi sposto?
e se non mi sposto...
salvata da un vecchietto di passaggio.
sollevata di peso come una statua in bilico.
un corpo novantenne, la forza di chi non è ancora sceso dal ring con la vita.
due guerre mondiali alle spalle e una inconsapevole tra le braccia.