sabato 16 maggio 2009

cutting moments

oggi cronaca, per la gioia degli amanti delle serrature e di quelli della parafrasi.

concentrata sulla leggerezza, ossimoro necessario.

comincia con lo svegliarsi con una mano in faccia. dopo c'è lo scoprire che è la mia, completamente desensibilizzata a causa della posizione del suicida tenuta per dodici ore di sonno.
poi la doccia impotente contro le stalattiti di rimmel sulle mie guance e le tue iniziali sotterrate a penna a sud della mia pancia, riportate bruscamente alla memoria dall'ineludibile estetista mentre spalmava la cera.
la colazione lenta e impertinente del sabato, disegnando conigli di marmellata con le dita su tele di pane tostato, bevendo tabacco e leggendo le monde di tre giorni fa.
poi al mercato dei tossici, cercare la mano di fatima e trovare un gorilla di plastica a un euro. troppo.
poi in bici in centro, partire con l'intento di rimpolpare guardaroba e vanità, tornare con tre libri usati e un grappolo di pomodori comprati al mercato coperto di ticinese dal mio fruttivendolo monoculare e una papaya regalatami dall'ammiratore latino.
poi cinema d'essay, sola in sala con un gay e un cieco. david lynch in confronto è topo gigio.
troppa la mia empatia anche sotto l'eterno distacco. avevo la saliva liquida come prima del vomito.
poi camera mia. l'impossibile foto della bolla di sapone incastonata nell'ombelico.

poi ancora non lo so, ma lascio il tavolo verde con due aggettivi: elegantissima e insostenibile.