mercoledì 9 marzo 2011

confiteor

mi sento una casa infestata dai fantasmi.

sono una diga sul punto di esplodere,
una pelle d'insetto crepata e vuota.

eccoli, sono tutti qui dentro, li sto sentendo premere forte.
i grandi classici. i massimi sistemi. le correnti filosofiche, gli avvenimenti storici, i maestri di vita, la letteratura, la ricerca, le domande, l'innalzamento, l'idea dell'universo, la cultura, la scoperta, le lettere, la riflessione esistenziale, il superamento, il canone classico, il nuovo, l'incontaminato poetico, la memoria, i modelli, l'intelletto, la rappresentazione teatrale, l'immaginazione, la fondazione, l'illuminismo, il linguaggio, la rivoluzione, la saggezza antica, l'intelligenza, le pulsioni ataviche, il romanzo, la lungimiranza, il patrimonio della scienza, le idee dei geni, le vite dei grandi, la musica, le muse, la devozione al sapere, l'esperienza artistica, i pilastri della conoscenza, la perfezione.
le parole.
la scrittura.

come se tutto questo mi fosse entrato negli anni sotto forma di seme, e tanti semi hanno trovato terreno fertile nella mia mente per attecchire e crescere, e ci sono stati giorni immensi dove germogliavano in me, l'aspirazione massima della grandezza dell'uomo.
e ora sono fiorita dentro, ora anche io sono carica di semini.
ma ecco che qui mi sento dilaniare, mi sento male.
nell'espressione del mio contenuto sopraggiunge tutta l'inadeguatezza della mia condizione umana. misuro la mediocrità con spavento e sconforto, vedo lo scarto tra l'idea e la realtà, la mia goffaggine, la mia bassezza.
è una produzione spesso traumatica e sempre incompiuta.

è un parto che mi uccide.

perché le ovaie io ce le ho nel cervello.
se deve nascere qualcosa da me, è lì che si creerà.
ma sono tanto fertile quanto incapace.
la mia creazione, la mia espressione è una storia di lunghi travagli e mancati concepimenti.
i miei figli nascono idee e muoiono mal di testa, pensieri che prendono forma e smettono di crescere, li perdo nella loro forma embrionale e incompleta, è un costante lutto di un mancato inizio.
progetti ad occhi aperti e tentativi spietati di comunicare, di condividere, di scrivere.

è la storia della mia vita da quando ne ho coscienza.
non c'è pietà per nessuno, me compresa.
questa sofferenza che provo adesso avrà un nome o smetterà con me, quando smetterò io.





"il fiore è il dolore della radice"
manuel guerra junqueiro.