giovedì 15 luglio 2010

maschere.

hai la pelle di pesca e dentro il nocciolo spaccato a metà.
hai vent'anni e fai scardinare chi ti guarda.
hai l'innocenza di chi ti mette in guai seri.

a ferrara faceva troppo caldo per portarmi dietro la nikon.
ogni grammo di peso era insofferenza.
l'ho lasciata sul letto con il cellulare e il burrocacao, cose che finché tu non ci sarai saranno poco importanti.
poi è cominciata la gente e la musica, e un po' tutto mi è sembrato meno importante.

dietro al palco senza nikon, però, mi sentivo vagamente incompleta.
un po' nuda, un po' vana.
e mi son trovata a guardarvi tutti pupilla contro pupilla, senza un'inquadratura di protezione, un obiettivo di calibrata distanza.
così ci siamo guardati bene. stavolta anche voi avete visto me.
lo so, posso mettervi a fuoco anche senza macchina.
a mani nude.
a occhi nudi.

abbiamo fatto un po' di voli di ricognizione, poi ci siamo atterrati vicini.
noi umani non siamo molto diversi dai merli, dai cervi, dai gatti.
così ho conosciuto la persona dietro al musicista, e giù dal palco mi piacete tutti di più.
appoggia il microfono, io poso la penna.
veniamo in pace, vediamo cosa si può fare.

e parliamo di bestemmie negate e ipocrisie varie.
maschere in pubblico e maschere prestate.
collaborazioni, contaminazioni, continuazioni.
tatuaggi solo per la scusa di sfiorarsi.
c'eravate tutti, è stato un piacere.

e poi non abbiamo detto più niente.
ci siamo lasciati fare dalla musica.
dalle belle persone.
dalle premesse.

tutte le stelle sotto la tempesta.